Dopo tre mesi di attesa i volontari possono ricominciare a compiere il loro atto di solidarietà

Donazione di sangue: si riparte

Bisogna ringraziare l'impegno del Direttivo Avis di Montenero
A <<coprire>> il centro sarà da ora in poi il personale Asl di Termoli

 

MONTENERO DI BISACCIA - L'odissea è finita! Quaranta persone hanno donato il sangue e quindici sono state "rimandate" a gennaio perché è mancato il tempo materiale: l'ultima donazione organizzata dall'Avis Montenero ha fatto l'en plein.
Odissea perché prima del 20 dicembre, data dell'ultima sessione, si aspettava dal 27 settembre nel centro bassomolisano per compiere l'atto di solidarietà, che coinvolge i circa 400 iscritti alla locale associazione dei donatori di sangue. Nell'odissea, se la pazienza di Penelope è rappresentata dalla schiera dei donatori, l'audacia di Ulisse può essere ricondotta al Direttivo Avis di Montenero. Si deve a coloro che organizzano, sensibilizzano e avvisano i donatori se le trasferte del personale medico sono ricominciate nel centro bassomolisano.
Nelle trasferte il personale medico dell'Asl (nella fattispecie la n. 4), raggiunge i comuni limitrofi ai centri trasfusionali, dove raccoglie il sangue donato che, com'è noto, serve ogni giorno a persone che ne hanno bisogno per interventi chirurgici o altre patologie. Fino a settembre era il personale dell'ospedale di Larino a "coprire" Montenero, da sabato 20 dicembre quello di Termoli. Infatti, a partire da ottobre cominciava una sorta di braccio di ferro tra Avis e Centro trasfusionale di Larino. La donazione programmata per il 18 ottobre era annullata all'ultimo momento ma, e questo appariva preoccupante, pare non si potesse (o piuttosto volesse) fare in modo di continuare le trasferte a Montenero. Ciò che è più strano, è che a preoccuparsi non sembrava tanto chi doveva curare i malati, quanto piuttosto i volontari dell'Avis di Montenero.
Il tutto dava inizio ad un'inchiesta giornalistica di Nuovo Molise, nella quale riportavamo la volontà - mai venuta meno - dei donatori monteneresi affinché fosse loro garantito il diritto a compiere l'atto di solidarietà.
Sabato scorso, come detto, le donazioni sono ricominciate ed il presidente dell'Avis Montenero, Rolando D'Antonio, così commenta: <<Ho visto negli occhi del dottor Spagnuolo la luce di un "medico senza frontiere" che rivive l'entusiasmo del contatto con la folla entusiasta dei donatori>>. Il dott. Pasquale Spagnuolo, primario del Centro trasfusionale di Termoli, si è occupato dell'ultima trasferta assieme alla dott.ssa Rita Canistro ed all'infermiera Mariella Vizzarri. Nel corso della "maratona" di donazioni, il personale medico ha constatato l'assoluta idoneità dei locali usati per i prelievi, le sale parrocchiali di San Paolo, usate in attesa di poter rientrare nel Poliambulatorio (non appena completata l'interminabile ristrutturazione).
L'odissea delle donazioni a Montenero sembra quindi finita ed è quanto si augurano e sperano i donatori di Montenero e coloro ai quali il sangue donato è destinato. R.d'A.

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