GIORNATA
DELL'AIDS
Conoscere
l'AIDS
Che cos'è l'AIDS
HIV e AIDS
Dov'è presente il virus
Come ci si contagia
Come fa l'HIV ad entrare nel
circolo sanguigno
Come si evita il contagio
Il test dell'HIV
Le terapie
Per saperne di più
Che
cos'è l'AIDS
Aids significa
"Sindrome da Immunodeficienza Acquisita". Nei malati di Aids le difese
immunitarie normalmente presenti nell'organismo sono state fortemente indebolite a causa
di un virus (il virus HIV) e non sono più in grado di contrastare l'insorgenza di
infezioni e malattie - più o meno gravi - causate da altri virus, batteri o funghi
(infezioni opportunistiche). E' questo il motivo per cui l'organismo di una persona
contagiata subisce malattie e infezioni che, in condizioni normali, potrebbero essere
curate più facilmente. L'infezione non ha una propria specifica manifestazione ma si
rivela esclusivamente attraverso gli effetti che provoca sul sistema immunitario.
Una persona contagiata viene definita sieropositiva. Pur essendo sieropositivi, è
possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al
manifestarsi di una malattia. In questa condizione l'unico modo di scoprire l'infezione è
sottoporsi al test. I progressi della ricerca scientifica e l'uso della terapia
antiretrovirale hanno reso possibile allungare la vita di una persona sieropositiva per
molti anni.
HIV
e AIDS
Occorre
sottolineare il fatto che la sieropositività è quella condizione in cui viene
riscontrata la presenza di anticorpi anti-HIV, ma non sono ancora comparse le infezioni
opportunistiche. In questo periodo il soggetto può aver bisogno di farmaci che combattono
l'infezione, gli antiretrovirali. La Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) è,
invece, quella situazione in cui si presentano infezioni opportunistiche, cioè quando le
difese immunitarie sono così deboli da non proteggere l'organismo da microrganismi che
potrebbero essere innocui. L'introduzione di terapie antiretrovirali che riducono e
bloccano la replicazione virale ha nettamente migliorato la qualità di vita e prolungato
la sopravvivenza delle persone sieropositive.
Dov'è
presente il virus
Nel sangue
nello sperma e nel liquido vaginale. LHIV è presente anche nel liquido
pre-eiaculatorio.
Come
ci si contagia
La trasmissione
dellinfezione da HIV avviene esclusivamente:
- attraverso il contatto sangue-sangue;
- attraverso rapporti sessuali non protetti da preservativo;
- dalla madre sieropositiva al neonato (sia durante la gravidanza e il parto, sia durante
lallattamento al seno).
Come
fa l'HIV ad entrare ner circolo sanguigno
Trasmissione
attraverso il sangue
LHIV si può trasmettere se il sangue di un individuo sieropositivo entra, in
quantità sufficiente, nel sangue di unaltra persona. Allinizio dellepidemia
diverse persone sono state contagiate in seguito a trasfusioni di sangue o alla
somministrazione di suoi derivati. A partire dal 1985, lo screening delle unità di sangue
con il conseguente allontanamento di quelle risultate positive, il minor ricorso a
trasfusioni inutili, il ricorso allautotrasfusione, il trattamento con
calore degli emoderivati e la selezione dei donatori con lesclusione di quelli con
comportamenti a rischio, hanno di fatto eliminato il pericolo di contagio con queste
modalità.
La trasmissione
attraverso il sangue è invece la modalità di contagio responsabile principalmente della
diffusione dellinfezione nella popolazione dedita alluso di droga per via
endovenosa. Ciò è dovuto alla pratica, ampiamente diffusa tra i tossicodipendenti allinizio
dellepidemia, delluso comune e ripetuto di siringhe e aghi contaminati dal
sangue. Con la stessa modalità è possibile la trasmissione sia dellHIV che di
altri virus tra cui quelli responsabili dellepatite B e C, infezioni anchesse
molto diffuse tra i tossicodipendenti.
Possono essere
veicolo di trasmissione dellHIV anche aghi usati, come ad esempio quelli utilizzati
per lagopuntura la mesoterapia e i tatuaggi, gli strumenti taglienti per la cura del
corpo come lamette da barba, forbici e rasoi. Per questo motivo è da evitare luso
in comune di questi oggetti.
Trasmissione
sessuale
La trasmissione sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dellinfezione
da HIV. I rapporti sessuali, sia omosessuali che eterosessuali, possono trasmettere linfezione.
Questa avviene attraverso piccolissime lesioni dei genitali che si verificano durante il
rapporto sessuale e che consentono al virus, presente nello sperma e nelle secrezioni
vaginali, di entrare nellorganismo.
Ovviamente
tutte le pratiche sessuali che favoriscono traumi possono provocare un aumento del rischio
di trasmissione. Per questo motivo i rapporti anali sono a maggior rischio: la mucosa
anale è infatti più fragile e meno protetta di quella vaginale e quindi il virus si
trasmette più facilmente.
Trasmissione
verticale e perinatale
La trasmissione da madre sieropositiva al feto o al neonato può avvenire durante la
gravidanza, durante il parto, o con lallattamento. Il rischio per una donna
sieropositiva di trasmettere linfezione al feto è circa il 20% (cioè 1 su 5). Oggi
è possibile ridurre questo rischio al di sotto del 10% se viene somministrata la
Zidovudina (AZT, primo farmaco usato contro lHIV) alla madre durante la gravidanza e
al neonato per le prime sei settimane di vita. Per stabilire se è avvenuto il contagio il
bambino deve essere sottoposto a controlli in strutture specializzate per almeno i primi
due anni di vita.
Tutti i bambini
nascono con gli anticorpi materni. Per questa ragione, il test HIV effettuato sul sangue
di un bambino nato da una donna sieropositiva risulta sempre positivo. Anche se il bambino
non è sieropositivo, questi anticorpi possono rimanere nel sangue fino al diciottesimo
mese di vita. Nei primi mesi di vita vengono effettuati dei test supplementari per
verificare se il bambino è veramente portatore del virus. In un caso su cinque viene
trasmesso anche il virus.
Come
si evita il contagio
Poche semplici
precauzioni possono ridurre, o addirittura annullare il rischio di infezione.
- Non utilizzare
siringhe in comune con altri.
- Non usare in comune
con altri oggetti che tagliano o pungono come aghi, rasoi, forbicine, spazzolini da denti,
spazzole con i denti metallici.
- E pericoloso
sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing se gli aghi utilizzati non sono
monouso o non sono stati sterilizzati.
- Una relazione
stabile e reciprocamente fedele con un partner non infettato da HIV esclude ognirischio di
contagio.
- Conoscere bene il
proprio partner prima di avere rapporti sessuali è una precauzione fondamentale per
ridurre il rischio; il partner può anche non sapere di essere infetto, ma certamente sa
se ha o ha avuto comportamenti a rischio.
- Se non si conosce
bene il partner, specie nel caso di rapporti occasionali, o non si ha una relazione
reciprocamente fedele, è indispensabile utilizzare sempre il profilattico. Questo è lunico
mezzo di prevenzione che protegge dal virus.
- La pillola, la
spirale e il diaframma sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno
nessuna efficacia contro il virus dellHIV.
Il
test dell'HIV
Un normale
prelievo di sangue è sufficiente per sapere se si è stati contagiati dallHIV. Il
test anti-HIV è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che lorganismo
produce nel caso in cui entra in contatto con questo virus.
Il test può diventare positivo entro 3-6 mesi dal giorno del contagio, pertanto se si
sono avuti comportamenti a rischio è bene farlo alla scadenza di questo termine.
Bisogna tenere presente che durante il cosiddetto periodo finestra (quella
che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi) è comunque
possibile trasmettere il virus pur avendo un test negativo.
La legge italiana garantisce che nessuno può effettuare su di noi un test anti-HIV contro
la nostra volontà e senza il nostro consenso.
Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio è bene farlo.
Per eseguire il test non serve ricetta medica ed è completamente gratuito anche per gli
stranieri senza permesso di soggiorno.
Il test è inoltre sempre consigliato, per la sicurezza del neonato, a tutte le coppie che
intendono avere un bambino.
Il suo risultato viene comunicato esclusivamente alla persona che vi si sottoposta.
Sapere di essere sieropositivi all HIV oggi può aiutare a vivere più a lungo,
infatti, anche se non esiste una cura per diventare sieronegativi, sono stati scoperti dei
farmaci molto efficaci ed esistono terapie che possono prolungare di molto la vita in
buone condizioni di salute.
Le
terapie
Oggi i medici
propongono terapie contro l'infezione da HIV al 90% delle persone sieropositive sulla base
dei cosiddetti "valori" dei linfociti T4 e della carica virale (il numero di
particelle di HIV nel sangue, che misura la velocità di replicazione dell'infezione).
La terapia è in genere composta da un cocktail di tre farmaci antiretrovirali, e permette
di ridurre la carica virale e migliorare la situazione immunitaria. Il medico potrà
spiegare meglio quali sono le varie possibilità terapeutiche, i possibili effetti
collaterali, le modalità di assunzione dei farmaci.
Esistono anche trattamenti chiamati profilassi. Vengono prescritti quanto i T4 sono
inferiori a 200 o quando si sono già manifestate infezioni opportunistiche.
Per
saperne di più
Chiama
il Telefono Verde AIDS al numero 800-861061
il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 18.00- telefonare
è completamente gratuito da qualunque parte dItalia. Il Tav garantisce l'anonimato.
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